Quando si andrà in pensione?

Recentemente si parla di innalzamento degli anni di contributo alla previdenza per poter ottenere la pensione.

Susanna Camusso, in tempi di crisi, sotiene che i 40 anni debbano essere ritenuti intoccabili.

Emma Marcegaglia risponde che oggi non c’è niente di intoccabile, vista la crisi.

Ma in tempo di crisi, cosa può giustificare un intervento diverso da quello dell’innalzamento? Se solo si da uno sguardo ai dati pubblicamente disponibili (su Google Public Data, informatevi!) analizzando il grafico dell’andamento dell’aspettativa di vita in Italia confrontato con il resto del mondo:

Speranza di vita

Si nota che l’aspettativa di vita è quindi cresciuta di 12,3 anni in 50 anni. Se si osserva anche la piramide delle età in Italia:

Si nota che dopo il boom demografico degli anni ’60 (la “pancia” della piramide) l’età media si va alzando.

In definitiva un numero sempre maggiore di italiani arriverà ad un’età sempre più avanzata.

Come può proseguire un sistema che non si adegua a questo? Come possono i pochi giovani sostenere il peso di questa previdenza?

Sui vari social network spopola la barzelletta del momento:

La nonna dice al nipotino di 12 anni:” Io, alla tua età, lavoravo già!” E il nipotino risponde:
“Io, alla tua età, lavorerò ancora.. “

I giovani non dovrebbero lamentarsi perché gli toccherà lavorare di più come l’opinione pubblica li induce a fare, con Iniezioni Mediatiche di Opinioni, ma perché gli tocca pagare troppo oggi e sempre di più in futuro per non andare in pensione dopo!

Lascia un commento